Questa cifra fu usata dalla diplomazia veneziana tra il 1625 e il 1631, ed è a tutt'ora l'unico cifrario a dimensione variabile trovato nell'archivio di stato di Venezia. Due verbali del Consiglio di Dieci della fine del 1624, deliberano che essendo stata intercettata la vecchia cifra, se ne progetti una nuova; nel verbale del 10 dicembre viene approvata la cifra proposta da Ottaviano Medici*, deputato alle cifre, e si ordina che la cifra sia inviata a tutte le ambasciate e le rappresentanze veneziane; non c'è allegato che riporti descrizione e istruzioni, ma non sembrano esserci dubbi che si tratti della suddetta cifra, che comincia ad essere usata dagli ambasciatori proprio all'inizio del 1625 .
La cifra come tutte le cifre veneziane dell'epoca, consta di un alfabeto, un sillabario e un dizionario. I segni cifranti sono numeri di due, tre o quattro cifre decimali e vanno scritti tutti di seguito a distanza costante in modo che il crittanalista non sia in grado di distinguere i diversi segni cifranti. Naturalmente bisogna fare in modo che viceversa il legittimo destinatario sia in grado di farlo. Nelle analoghe cifre vaticane di Matteo Argenti ci si affidava al contesto, confidando che non si verificassero casi ambigui, ma di fatto queste cifre non erano iniettive, nel senso che la decifra non era sempre univoca.
In questa cifra di Ottaviano Medici si fa una scelta diversa, due cifre decimali, 5 e 6, sono usate solo come iniziali e quindi permettono di distinguere facilmente i vari segni. La funzione di decifra risulta univoca. Una regola simile fu usata tre secoli dopo nel Novecento, nella straddling checkerboard. Come ricordato sopra, Medici raccomandava di scrivere le cifre tutte attaccate, come nell'esempio a destra.
Tra le chiavi di cifra conservate all'Archivio di Stato di Venezia non è stato trovato lo scontro di questa cifra; quello che segue è stato ricostruito da chi scrive sulla base dei dispacci con decifra trovati nell'archivio. Qui sotto a titolo di esempio l'alfabeto cifrante, completato per le lettere più rare, B F Q Z sulla base dello schema regolare e la prima riga del sillabario anche questo completato allo stesso modo.