Vincendo una certa riluttanza, dedico una pagina al più famoso manoscritto indecifrabile, il Voynich, sul quale si sono già versati fiumi di inchiostro materiale o digitale, e del quale ogni anno vengono proposte le più bizzarre o strampalate soluzioni, nessuna delle quali è stata a tutt'oggi accettata dai crittologi.
Il manoscritto deve il suo nome a Wilfried Voynich un libraio che nel 1912 lo acquistò a Roma insieme ad altri manoscritti provenienti dalla Compagnia di Gesù. Voynich si appassionò a questo libro misterioso, tentando anche di decrittarlo o farlo decrittare fino alla sua morte avvenuta nel 1930. Dopo essere passato di proprietà per eredità, finì nelle mani del libraio austriaco-americano Hans Kraus che nel 1969 lo donò alla Yale University che lo detiene tutt'ora sotto la sigla Beinecke MS 408.
Le origini remote del manoscritto sono incerte, la cosa più fondata che si sa proviene dal test del carbonio 14, ed è che la pergamena può datarsi intorno al 1420, con un margine di circa 15 anni. Non è detto però che il testo e i disegni siano stati scritti subito dopo; è considerato molto probabile che si tratti dello stesso manoscritto detenuto dall'imperatore Rodolfo II che risiedeva a Praga e regnò tra il 1576 e il 1612, ma tra il 1420 e il 1580 (circa) nulla si sa sulla storia del manoscritto, chi ne sia l'autore, chi lo abbia posseduto, ecc.
Viceversa è stata ricostruita la probabile storia del manoscritto tra la morte di Rodolfo II, 1612, e l'acquisizione da parte dei gesuiti, alla fine del Seicento.
Il manoscritto consiste di 240 pagine, 120 fogli di pergamena, riccamente illustrate con immagini enigmatiche come è enigmatico il testo scritto con un alfabeto che contiene lettere latine, numeri e segni di fantasia. Non è facile distinguere i caratteri nella grafia corsiva, ma l'alfabeto più accreditato consiste di 36 segni, alcuni molto simili tra di loro.
Il manoscritto può essere diviso in quattro parti, in base alle illustrazioni:
Innumerevoli sono le decrittazioni comunicate ogni anno, tutte regolarmente rifiutate dagli esperti.
Nella maggior parte dei casi si tratta di decrittazioni molto parziali limitate a qualche parola o frase più o meno sensate che emergono dall'ipotesi proposta, e che gli autori ritengono