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Il taccuino di Luigi Sacco luglio-novembre 1916
Luigi Sacco - Copia digitale del taccuino
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Tra le carte ritrovate nel suo appartamento romano dopo la morte avvenuta il 5 dicembre 1970, è di particolare interesse questo taccuino datato luglio 1916 come appare nella prima pagina riportata a lato. Intitolato "Esercizi di criptografia" con sottotitolo "Dal Kerchoff al Valerio", a una prima scorsa delle prime pagine sembra proprio e solo questo, una raccolta di esercitazioni tratte dai due manuali citati, che dovettero essere tra le prime fonti di cultura crittografica per Sacco che era un grosso esperto di radiotelegrafia e radio-goniometria e che le circostanze della guerra avevano portato a occuparsi di crittografia.

Questo portò in un primo tempo chi scrive a sottovalutare l'interesse del libricino; considerazioni teoriche, esercitazioni ed esempi tratti da due noti manuali, niente di particolarmente originale, sembrava più che altro un quaderno di appunti che accompagnava la lettura di quei due manuali.

In realtà già a partire dalla pagina 16 (numero progressivo, le pagine non hanno numero, occasionalmente hanno la data, sempre del 1916) intitolata "Cifrario AU" cominciano a comparire anche ipotesi sui cifrari austro-ungarici e, più avanti, crittogrammi con decrittazione descritta con maggiore o minore dettaglio, che si stanno dimostrando di notevole interesse.


Questo libricino di appunti documenta i primi mesi di vita dell'ufficio crittografico dello Stato Maggiore dell'Esercito nel 1916; l'ufficio non esisteva nemmeno come entità autonoma, ma era annesso a quello di intercettazione RT di Codroipo (UD) del quale Sacco era comandante; Sacco si trovava quindi impegnato su due fronti, quello RT e quello crittoanalitico, situazione della quale si lamentò spesso chiedendo di potersi dedicare a tempo pieno alla crittanalisi, cosa che ottenne solo alla fine di ottobre quando fu trasferito a Roma per dirigere un vero e proprio reparto crittografico.

In questi mesi a Codroipo Sacco riusciva già a decrittare molti crittogrammi tedeschi e austriaci, per lo più trasposizioni, ed era al lavoro per trovare la chiave dei codici più complessi come quello diplomatico austriaco o quelli della Marina.

In questa pagina raccolgo un indice delle pagine già analizzate. Altre presumibilmente seguiranno, lavori in corso!

Il taccuino completo digitalizzato, 180 pagine, è ora disponibile in rete a questo indirizzo: Taccuino Sacco 1916



Riferimenti bibliografici