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Un dispaccio cifrato del bailo di Costantinopoli
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Questo dispaccio inviato al Doge dal bailo(*) a Costantinopoli Domenico Trevisan, è riportato, come Tavola IV, nel libro di Luigi Pasini come esempio di dispaccio da lui decrittato; in realtà si tratta di un brano cifrato in un dispaccio più lungo scritto in chiaro.

Il codice usato è quello tipico della diplomazia nel XVI secolo: un repertorio di segni monografici, digrafici, poligrafici e anche per parole intere.

Questi dispacci sono tutti conservati nell'Archivio di Stato di Venezia, nel quale Pasini fu archivista dal 1855 al 1885 anno della sua morte(*). Pasini da archivista si appassionò allo studio dei dispacci cifrati delle varie ambasciate veneziane in Francia, Spagna, Inghilterra, Vienna e Costantinopoli e divenne un valente crittoanalista autodidatta, riuscendo a decrittare un gran numero di dispacci dei quali mancava o era andata persa la deciferazione di norma attuata dalla cancelleria del Doge e conservata negli atti del Senato veneziano.


Riferimenti bibliografici
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