Ritratto di Blaise de Vigenère. Autore sconosciuto, immagine di pubblico dominio, da Wikimedia |
Blaise de Vigenère è uno dei più noti e prestigiosi nomi della storia della crittografia, soprattutto per il suo trattato delle cifre, uno dei testi fondamentali nella storia della crittografia, e per la sua cifra più nota la tavola di Vigenère.
Nato il 5 aprile 1523 da famiglia nobile a Saint-Pourçain-sur-Sioule piccolo villaggio dell'Alvernia, fece studi classici ed entrò nel servizio diplomatico, che gli permise di viaggiare molto.
Nel 1549 fu inviato a Roma, dove conobbe Giovan Battista Bellaso e vi rimase fino al 1551, per tornarvi poi nel 1566.
Nel 1569 fu a Venezia, dove racconta di aver appreso che il baylo (ambasciatore) a Costantinopoli era stato costretto a usare una cifra simile all'Ave Maria del Tritemio, a seguito del divieto di usare scritture in cifra del sultano Selim.
Copertina del trattato delle cifre. Da Google Books. |
Scrisse molto, sui temi più svariati, dalla storia, alla letteratura, all'astronomia. La sua sola opera di crittografia, il trattato delle cifre, Traicté des chiffres ou secretes manières d'escrire, è però quella che gli ha dato la fama. Un libro di quasi 700 pagine, dove presenta molte cifre a cominciare da quella del Bellaso che presenta citando correttamente la fonte, e che poi trasforma in una tavola quadrata che nella sua versione più semplice è diventata una delle cifre più note della crittografia storica, la tavola di Vigenère. Le altre cifre presenti sono più sofisticate e sicure della tavola quadrata, ma molto meno conosciute.
Gli va riconosciuto il merito di aver sempre citato correttamente le fonti, in particolare Tritemio e Bellaso, cosa che in quei tempi non era affatto scontata.
Morì a Parigi il 19 febbraio 1596, a l'età di 73 anni per un cancro alla gola.