I crittanalisti inglesi del progetto Ultra a Bletchley Park dopo aver forzato la macchina Enigma riuscirono anche a forzare la macchina Lorenz usata dagli alti comandi tedeschi, e quindi di importanza ancor maggiore dell'Enigma.
Il primo successo si ebbe grazie a una grossa ingenuità di un cifratore tedesco il 30 ago 1941; questi aveva appena trasmesso un messaggio in cifra da Vienna ad Atene, quando ricevette la richiesta di ripetere il messaggio perchè non era stato ricevuto bene; il cifratore, forse per pigrizia o forse per impazienza, invece di ritrasmettere lo stesso messaggio identico, lo ritrasmise con alcune abbreviazioni (primo grave errore), dopo aver riposizionato i rotori della macchina alla stessa posizione del messaggio precedente (ancor più grave errore). Così il primo messaggio iniziava con la parola Spruchnummer, il secondo con Spruchnr. (Spruchnummer vuol dire numero del messaggio)
Una vera manna per gli inglesi che avevano intercettato entrambi i messaggi e notato che i primi caratteri erano uguali; fu il crittanalista John Tiltman che con un paziente lavoro riuscì alla fine a ricostruire la sequenza oscurante della Lorenz e quindi il messaggio chiaro.
Una volta ricostruita una sequenza oscurante era necessario comprendere la regola pseudo-casuale che la generava per poter rendere sistematica la decrittazione dei cifrati Lorenz; fu il chimico Bill Totte a completare questo lavoro arrivando a ricostruire completamente la struttura interna della Lorenz, che gli inglesi chiamavano in codice Tunny.
Ma decrittare a mano un cifrato Lorenz richiedeva un lavoro lungo 4-6 settimane, un tempo eccessivo in tempo di guerra. I messaggi decrittati erano spesso superati dagli eventi e di fatto inutili.
Per velocizzare le cose fu dapprima costruita una macchina elettromeccanica la Heath Robinson che però aveva problemi a mantenere la velocità di elaborazione necessaria.
Fu all'inizio del 1943 che il matematico Max Newman e l'ingegnere del Post Office Tommy Flowers ebbero l'idea di simulare le parti meccaniche con circuiti elettronici e iniziarono il progetto del Colosso, un vero e proprio calcolatore elettronico, capace di forzare la Lorenz in poche ore. Il primo Colosso, il Mark 1, fu assemblato alla fine del 1943 e pienamente operativo all'inizio del 1944, cosa di grande importanza nel momento in cui si stava preparando lo sbarco alleato in Francia. I messaggi decrittati mostrarono infatti agli alleati che Hitler aveva preso per buone le false notizie fatte trapelare su uno sbarco alleato a Calais, aveva concentrato le truppe in Belgio e che quindi lo sbarco in Normandia non avrebbe incontrato grossi ostacoli. (Vedi anche la crittografia nella II guerra mondiale)
Dopo il primo furono costruiti altri nove Colossi; e nell'ultimo anno di guerra, grazie anche al fatto che gli alleati avevano sistematicamente bombardato e danneggiato le linee telefoniche tedesche costringendo i tedeschi a usare sempre di più le comunicazioni radio, quasi tutti i messaggi cifrati tedeschi venivano decrittati fornendo un vantaggio formidabile ai comandanti alleati.
Alla fine della guerra ben 63 milioni di caratteri cifrati tedeschi erano stati decrittati dai Colossi!
I Colossi furono distrutti alla fine della guerra, e solo nel 1996 ne fu ricostruito uno nel museo di Bletchley Park.
In definitiva il Colosso deve essere considerato il primo vero calcolatore elettronico della storia, precedendo di più di un anno l'americano ENIAC che viene in genere presentato come il primo computer.
Fatto è che la costruzione del Colosso era ovviamente uno dei segreti più gelosamente custoditi dai servizi segreti inglesi, e solo negli anni '70 la storia dei Colossi fu resa di pubblico dominio.
Un'ultima nota sul Colosso; contrariamente a quello che si legge su molti libri e siti web il Colosso non ha niente a che fare con la disfatta della Macchina Enigma che richiese piuttosto le Bombe dispositivi elettromeccanici molto più semplici. Il Colosso era un computer specificamente progettato per forzare la macchina Lorenz e solo per quello.