Questa “Cifra della Croce“ è stata trovata tra le carte del CX Consiglio di Dieci della Repubblica di Venezia, nell'archivio di stato di Venezia. È alla prima pagina di un libretto firmato da un capitano Moise Ceffis di Bergamo.↓; La cifra ricorda da vicino la cifra Pigpen, usata dalla Massoneria nel Settecento e Ottocento, e potrebbe essere collegata, forse da un'origine comune.
Lo schema per costruire l'alfabeto cifrante è quello mostrato a destra; ogni lettera si cifra con il ritaglio del disegno intorno alla lettera stessa, compresi i lati e uno o due puntini al centro. Sotto lo schema c'è la lista cifrante. Ceffis raccomanda di rimescolare le lettere ottenendo così un'infinità di alfabeti cifranti.
Nelle pagine seguenti Ceffis mostra un'estensione della cifra che la trasforma in un nomenclatore; in ogni riquadro dello schema invece di due sole lettere, vengono inserite sillabe e parole ognuna in corrispondenza con un segnetto diverso, crocetta, trattino, angolo, curva ecc.ecc. Il sistema appare piuttosto ingombrante e non si capisce bene il vantaggio rispetto a un tradizionale nomenclatore.