Storia della crittografia
La Crittografia della II guerra mondiale
Macchine cifranti - La Crittografia nella Grande Guerra

Forse in nessun altra guerra come nella II guerra mondiale la Crittografia ha svolto un ruolo di primo piano.

Gli storici potranno discutere a lungo su quanto sia stata importante per la vittoria finale la superiorità alleata in questo campo; non c'è comunque dubbio che questa superiorità sia stata schiacciante fin dai primi anni di guerra.

l'Ammiraglio Isoroku Yamamoto
l'amm. Yamamoto
Foto tratta dal Naval Historical Center

Il caso più noto è certo quello della macchina Enigma, usata dai tedeschi e considerata a torto inattaccabile; solo molti anni dopo la fine della guerra si seppe che in effetti già nel 1932, prima ancora che Hitler arrivasse al potere, l'ufficio cifra polacco aveva trovato il modo di forzare l'Enigma. E durante la guerra gli inglesi del progetto ULTRA continuarono a forzare sistematicamente i messaggi cifrati con l'Enigma e dal 1941 anche quelli cifrati con la più sofisticata macchina Lorenz.

Quante vittorie alleate avevano alla base questa superiorità crittografica? Difficile dare una risposta precisa, più semplice citare un paio di casi ben noti:

Anche sul fronte del Pacifico gli Americani sin dal 1940, un anno prima di Pearl Harbour, avevano realizzato Magic una macchina in grado di decrittare i messaggi giapponesi cifrati con la macchina Purple. Ricordiamo due episodi certi e uno dubbio:


Alla fine della guerra il gen. Marshall ammise che in molti casi di importanza "non vitale" gli alleati dovettero fingere di non conoscere i messaggi cifrati nemici, anche al costo di perdite umane, tale era il timore che tedeschi e giapponesi si accorgessero che i loro cifrari venivano sistematicamente decrittati.

Anche l'attacco di Pearl Harbour va dunque annoverato tra questi casi? Se è così, è però ben difficile che la cosa possa mai essere confermata ufficialmente, considerato che in quell'occasione morirono circa 3000 cittadini americani.


Per quanto riguarda l'Italia non si ripeterono i successi della Grande Guerra; il gen.Sacco protagonista di quei successi, aveva per la verità progettato una macchina cifrante piuttosto complessa, un prototipo di questa era stato costruito dalle officine Nistri, ma per motivi non ben chiariti la macchina andò distrutta e non venne quindi mai usata; un episodio che ben si inserisce nell'andamento disastroso della guerra per l'Italia.

Un successo sia pur temporaneo e di natura più spionistica che crittanalitica, lo si ebbe nel 1941 quando il servizio segreto italiano riuscì a trafugare dall'ambasciata americana a Roma il cifrario "Black". Grazie a questa impresa italiani e tedeschi riuscirono per qualche tempo a decrittare i messaggi americani nel Nord Africa; e sembra che molti dei successi di Rommel fossero dovuti a queste intercettazioni; quando nel 1942 gli alleati scoprirono che i loro messaggi venivano forzati, il cifrario "Black" fu abbandonato e sostituito con la ben più sicura macchina M-138. E, che sia stato un caso o no, finirono anche i successi di Rommel in Africa.

Interessanti anche i cifrati usati dai servizi segreti inglesi in particolare dal SOE per comunicare con i partigiani che agivano nelle zone occupate dai tedeschi, un esempio è quello di Antonio Marzi che usava un sistema di trasposizione doppia, un altro quello del fazzoletto con un cifrario tipo Vigenére disordinato, usato dagli agenti del SOE.


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Fonti
Codes and Ciphers in the Second World War a cura di Tony Sale, creatore del museo di Bletchley Park; forse il più completo sito sulla macchina Enigma e sugli altri cifrari usati nella II guerra mondiale.
L'Ammiraglio Isoroku Yamamoto
The Death of Admiral Yamamoto in dettaglio la storia dell'abbattimento dell'aereo di Yamamoto.
A priceless advantage: quello crittologico fu veramente un vantaggio incalcolabile degli USA sul Giappone nella battaglia delle Midway.
Intervista a Gore Vidal su Pearl Harbour e la II guerra mondiale: nel 2001 alla vigilia dell'attacco dell'11 settembre, Gore Vidal ribadisce la sua teoria su Pearl Harbour.
National Cryptologic Museum: il museo nazionale della Crittologia vicino a Washington espone materiale crittografico soprattutto del XX secolo.